venerdì 13 aprile 2012

La beffa della tariffa bioraria, l’energia di notte ora costa di più

Fare andare la lavatrice di notte per risparmiare sulla bolletta. Oppure la lavastoviglie, il ferro da stiro, lo scaldabagno, ma tassativamente dopo le sette di sera o prima delle otto del mattino. Si chiamano «tariffe biorarie» e sono diventate popolari dalla seconda metà del 2010. Ma ora, dopo due anni, rischiano di tramutarsi in una mezza delusione, o quanto meno in una promessa sempre più difficile da mantenere appieno. Si era partiti puntando su un progressivo incremento del risparmio in bolletta per i consumatori, dal 5% in su, e adesso ci si accorge che non sarà più possibile. Per provare a incidere con un incentivo concreto sulle abitudini di consumo degli italiani bisognerà procedere come minimo a una revisione dell’attuale meccanismo. Che cosa è successo? Che ci si è messa di mezzo una rivoluzione del mercato dell’energia. In sintesi: l’energia elettrica, nelle fasce serali, oggi non è più così a buon mercato come è storicamente stato. Anzi, in qualche caso il suo prezzo è addirittura superiore a quello delle «ore di punta », la fascia oraria tra le 8 e le 19 che va dal lunedì al venerdì e che concentra i maggiori consumi. 

Chi ha stipulato contratti «biorari» sul libero mercato o non si è mai affidato a offerte alternative a quelle previste dall’Autorità continuerà a pagare quanto previsto da ciò che ha sottoscritto (finché dura il contratto). Chi ha optato per la formula che va per la maggiore sul mercato libero, ossia quella «flat» (tutto compreso e prezzo bloccato per un periodo predeterminato), non vedrà differenze. Ma l’idea che la tariffa bioraria consenta di difendersi dagli aumenti in bolletta dovrà in qualche modo essere ripensata. E con essa anche il proposito «strategico» di cambiare il modello di consumo degli italiani. 

Ciò che è accaduto è il risultato dell’irruzione sul mercato elettrico delle energie rinnovabili, eolico e fotovoltaico. Quando vanno a pieno regime, prevalentemente durante le ore diurne e quindi di «picco», hanno diritto di precedenza su tutte le altre forme di energia. La conseguenza è che il parco delle centrali elettriche a gas, «spiazzato» dai nuovi venuti, è stato via via confinato in orari periferici, e si attiva con minor frequenza. Quando il sole tramonta si assiste a un "evento particolare", ossia che non solo vengono a mancare quasi d’improvviso le forniture di energia rinnovabile, ma che il sistema deve anche affrontare l’innalzamento serale dei consumi. Per coprirla si richiamano in servizio le centrali a gas, ma questa necessità ha un costo, infatti le aziende proprietarie delle centrali che impiegano fonti di energia di vecchio tipo sanno benissimo che hanno poche ore nella giornata per "recuperare i soldi che non sono riusciti ad ottenere di giorno", e di conseguenza aumentano i prezzi! 

Il risultato è che nel 2011, nelle ore di maggior produzione fotovoltaica (dalle 7 alle 16), l’incremento di prezzo è rimasto contenuto al 7% rispetto al 2010, mentre nelle altre ore è cresciuto del 20%. Nella fascia dalle 17 alle 21, nell’ultimo quadrimestre 2011, è stato del 30%. Lo scorso marzo si è assistito addirittura al sorpasso: il prezzo delle ore serali ha superato (93 euro/mwh contro 83) quello delle ore diurne, e ad essere colpiti sono i cittadini e le aziende che hanno concentrato i consumi di notte. Urge comunque una correzione del sistema, magari scadenzando diversamente la divisione tra ore di punta o intermedie o fuori punta. L’autorità per l’energia ci sta pensando, ma la questione è delicata perché riguarda il messaggio da trasmettere ai consumatori, e in questi tempi difficili il rischio di disorientarli è elevato. Insomma, anche se l'unione europea è protesa alla creazione di sistemi autonomi di alimentazione basati sulle fonti rinnovabili e appartenenti ai singoli cittadini, il vecchio sistema centralizzato di distribuzione dell'energia "rema contro" questa visione, caricando sui cittadini un peso eccessivo. La situazione si stabilizzerà appena usciranno sul mercato batterie economiche e dalla lunga durata? Faranno mai uscire sul mercato batterie economiche e dalla lunga durata? Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi mesi ed anni...