Energia da pannelli trasparenti
E se le finestre diventassero dei pannelli solari? Su questo si basa una ricerca innovativa nata dalla collaborazione tra il
Politecnico di Milano e l’Eni.
«Si tratta, in sostanza, di pannelli realizzati con particolari
polimeri, tramite l'utilizzo di nuovi materiali a matrice organica
colorati e trasparenti», dice Niccolò Astedocente di Fisica Tecnica e
Ambientale al Politecnico di Milano. « La loro caratteristica principale
è quella di convertire la radiazione solare, che intercettano in
lunghezze d’onda “pregiate” per la conversione fotovoltaica e di
concentrarne la maggior parte ai bordi, dove possono essere installate
celle di piccole dimensioni. In questo modo viene garantito un certo
livello di trasparenza, ma soprattutto l’energia solare incidente su
ampie superfici viene concentrata su pochi centimetri quadrati, con
notevole risparmio sui costi del materiale foto-attivo».
Il potenziale di sfruttamento è estremamente vasto, soprattutto se si
pensa ai loro impieghi in campo edilizio. «Con
questi nuovi componenti è pensabile la realizzazione di facciate e
coperture colorate e semitrasparenti, in grado di illuminare gli
ambienti interni, ma al contempo anche di produrre l’energia che vi si
consuma», spiega Aste. Le politiche energetiche comunitarie per
l’immediato futuro prevedono che i nuovi edifici divengano (gradualmente) Zeb (zero energy building), ossia che l’energia
consumata al loro interno debba essere prodotta in loco da fonti
rinnovabili. In questo contesto la possibilità di poter trasformare
finestre, lucernai, vetrate, pensiline, schermature in generatori di
elettricità solare assume un’importanza davvero enorme.
Anche se il nostro è uno dei Paesi più attivi nello sfruttamento
dell’energia solare, si deve rilevare una presenza ancora troppo scarsa,
nel settore, di prodotti italiani. «In altre nazioni, ricerca, sviluppo
e industrializzazione contribuiscono in maniera molto più significativa
all’evoluzione tecnologica. Questo lavoro dimostra come la tendenza
possa essere cambiata. E come sia possibile, anche in Italia, studiare e
realizzare prodotti avanzati ed innovativi».