giovedì 29 marzo 2012

Energia da pannelli trasparenti

E se le finestre diventassero dei pannelli solari? Su questo si basa una ricerca innovativa nata dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e l’Eni.

«Si tratta, in sostanza, di pannelli realizzati con particolari polimeri, tramite l'utilizzo di nuovi materiali a matrice organica colorati e trasparenti», dice Niccolò Astedocente di Fisica Tecnica e Ambientale al Politecnico di Milano. « La loro caratteristica principale è quella di convertire la radiazione solare, che intercettano in lunghezze d’onda “pregiate” per la conversione fotovoltaica e di concentrarne la maggior parte ai bordi, dove possono essere installate celle di piccole dimensioni. In questo modo viene garantito un certo livello di trasparenza, ma soprattutto l’energia solare incidente su ampie superfici viene concentrata su pochi centimetri quadrati, con notevole risparmio sui costi del materiale foto-attivo».

Il potenziale di sfruttamento è estremamente vasto, soprattutto se si pensa ai loro impieghi in campo edilizio. «Con questi nuovi componenti è pensabile la realizzazione di facciate e coperture colorate e semitrasparenti, in grado di illuminare gli ambienti interni, ma al contempo anche di produrre l’energia che vi si consuma», spiega Aste. Le politiche energetiche comunitarie per l’immediato futuro prevedono che i nuovi edifici divengano (gradualmente) Zeb (zero energy building), ossia che l’energia consumata al loro interno debba essere prodotta in loco da fonti rinnovabili. In questo contesto la possibilità di poter trasformare finestre, lucernai, vetrate, pensiline, schermature in generatori di elettricità solare assume un’importanza davvero enorme.

Anche se il nostro è uno dei Paesi più attivi nello sfruttamento dell’energia solare, si deve rilevare una presenza ancora troppo scarsa, nel settore, di prodotti italiani. «In altre nazioni, ricerca, sviluppo e industrializzazione contribuiscono in maniera molto più significativa all’evoluzione tecnologica. Questo lavoro dimostra come la tendenza possa essere cambiata. E come sia possibile, anche in Italia, studiare e realizzare prodotti avanzati ed innovativi».